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Il 29 febbraio è un giorno che esiste solo ogni quattro anni, quando viene aggiunto un giorno al mese di febbraio.
È il cosiddetto anno bisestile, come questo 2024.
– Ma da quanto tempo esiste?
L’introduzione degli anni bisestili risale all’introduzione del calendario giuliano nel 46 a.C. da parte di Giulio Cesare.
In precedenza altri calendari avevano introdotto giorni aggiuntivi per correggere le sfasature, ma il calendario giuliano lo fissava a una data specifica.
La regola era che “si ripete il sesto giorno prima delle calende di marzo“, poiché i romani non numeravano i giorni del mese con i numeri, ma contavano dai giorni contrassegnati con i nomi di idus, calendas e nonas.
In pratica, questo significava che negli anni bisestili c’era un giorno in più tra il 23 e il 24 febbraio.
Nel 1582 papa Gregorio XIII ufficializzò il cambiamento del calendario in quello che utilizziamo oggi e che porta il suo nome, il calendario gregoriano.
Il cambiamento si rese necessario per correggere l’accumulo di giorni in più nel calendario giuliano, che conteneva un piccolo errore di calcolo che ogni anno produceva uno scarto di quasi 6 ore.
La riforma fissò il giorno in più al 29 febbraio e stabilì le regole per gli anni bisestili.
Un effetto collaterale della riforma fu che, nel corso dei secoli, lo sfasamento accumulato aveva prodotto una differenza di diversi giorni rispetto alla data effettiva.
Lo sfasamento del calendario giuliano era noto dal IV secolo, ma iniziò a essere visto come un problema solo quando l’errore accumulato fece slittare la Pasqua.
Pertanto, quando entrò in vigore il calendario gregoriano, la data saltò automaticamente dal 4 al 15 ottobre; in questo modo ottobre contò solo 21 giorni.
L’introduzione dell’anno bisestile si ebbe nel 1582, quando il 4 ottobre la gente si coricò la sera per alzarsi il giorno dopo al… 15 ottobre: va da sé che i giorni dal 5 al 14 ottobre 1582 ufficialmente non sono “mai esistiti”.
Secondo il calendario gregoriano, infatti, un anno è bisestile se il suo numero è divisibile per 4, con l’eccezione degli anni secolari (quelli divisibili per 100) che non lo sono invece per 400.
Attenzione a questo dettaglio della divisibilità in quanto la Terra impiega esattamente 365 giorni, 5 ore e 48 minuti a completare un giro intorno al sole.
Significa che ci sono 12 minuti in meno rispetto al calcolo che viene fatto in modo approssimativo dei 365 giorni e 6 ore.
Ecco che, sempre il calendario gregoriano elimina tre anni bisestili ogni 400 anni, portando la durata media dell’anno a 365,2425 giorni, con una differenza di soli 26 secondi in eccesso.
Per questo motivo, ad esempio, mentre l’anno 2000 fu bisestile, così non sarà per l’anno 2100, secolare ma non divisibile per 400.
Curioso vero? 😀
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