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3 Febbraio 2024
Assolutamente sì!
L’errore più grande che si possa fare è visitare il Santuario di Fátima e fermarsi là. Fátima va ben oltre il suo Santuario.
Fátima è un posto meraviglioso ma troppo spesso incompreso.
La prima volta che visitammo il piccolo paesino anche noi rimanemmo parecchio delusi. Avevamo tanto sentito parlare del posto che ci aspettavamo di trovare qualcosa di simile al Vaticano o, se non di così grande spessore, per lo meno una Santiago di Compostela versione portoghese e invece ci trovammo a mettere piede in una chiesetta dalle dimensioni piccolissime, simile a quella dove avevamo fatto la prima comunione.
Poi però il destino ha voluto che a Fátima ci tornassimo diverse altre volte. Ci avremo dormito una trentina di volte più o meno e ogni volta che ci torniamo sappiamo già che ci sarà una volta successiva.
Come è possibile un cambiamento di opinione così radicale?
Semplice: Fátima va vissuta come una vera e propria esperienza di vita.
L’aspetto religioso non c’entra proprio nulla. Tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita a viversi Fátima come una esperienza.
Fátima ha un qualcosa di mistico che lo intuisci non appena metti piede alla stazione degli autobus quando arrivi. Nell’aria c’è qualcosa. Un qualcosa che definiremo rilassante per l’animo.
Della storia religiosa di Fátima non parliamo. Dovremmo avere delle conoscenze religiose e una fede più grande di quella che abbiamo. Per la storia basta cercare su Google e troverete di tutto e di più.
Ci limitiamo a un breve riassunto giusto per chi proprio non abbia nessuna conoscenza in merito.
Il 13 maggio 1917, a Cova da Iria, una frazione di Fátima, tre bambini, Lucia dos Santos di 10 anni e i suoi cugini Francisco e Jacinta Marto, fratelli di 9 e 7 anni, stanno giocando, mentre accudiscono un piccolo gregge, in un terreno di proprietà del padre di Lucia. Verso mezzogiorno, dopo aver recitato come d’abitudine il Rosario, vedono due fenomeni luminosi, come due lampi, e poi una misteriosa Signora splendente con un Rosario in mano.
È la prima di sei apparizioni che i tre piccoli pastori avranno fino ad ottobre: sempre il giorno 13, tranne nel mese di agosto, quando dal 13 al 15 vengono “sequestrati” dal sindaco che cerca di smascherare quella che crede essere un’impostura (la Madonna apparirà poi ai tre veggenti il giorno 19).
Il 13 ottobre 1930 il vescovo di Leiria dichiara “degne di fede” le visioni, autorizzando il culto alla Madonna di Fátima.
La prima cosa che viene naturale è visitare il Santuario, il cui nome completo è Basilica di Nostra Signora del Rosario.
I lavori iniziarono nel 1928 ma la chiesa venne consacrata solo nel 1953. L’edificio è strategicamente realizzato nel punto più alto della zona. Ad aumentarne la sensazione di impotenza ci pensa la torre alta 65m.
La struttura presenta una navata unica con gallerie laterali sopraelevate, ampia cappella maggiore, transetto, dieci cappelle laterali e due sacrestie.
Nella cappella del braccio sinistro del transetto troviamo i resti di Jacinta e Lucia, mentre nella cappella sulla destra i resti di Francisco.
L’edificio è lungo 70,5m e largo 37m.
A questo punto arriva l’errore che in molti commettono: andare via da Fátima e passare alla prossima città.
Racchiudere Fátima in un edificio di 70x37m è l’errore.
Bisogna invece andare oltre e capire che Fátima non è solo un santuario. Il santuario va inteso come un complesso di edifici. Dobbiamo quindi visitare il complesso del Santuario di Fátima.
Il complesso comprende, oltre alla Basilica di Nostra Signora del Rosario, tra gli edifici principali: la Cappella delle Apparizioni, la Basilica della Santissima Trinità e il Museo Luce e Pace.
La Cappella delle Apparizioni è costruita in risposta alla richiesta della Madonna di realizzare una cappella nel luogo esatto delle sue apparizioni. Ad eseguirla fu Joaquim Barbeiro tra il 28 aprile e il 15 giugno del 1919.
Si tratta di una modesta costruzione in pietra e calce grande appena 3x2m.
Nei pressi della cappella troviamo esposta l’immagine di Nostra Signora di Fátima, realizzata in legno di cedro brasiliano, alta 1,37m e pesante 19kg.
La Basilica della Santissima Trinità è forse la più discussa delle strutture del complesso del santuario in quanto, agli occhi di molti, più che una basilica sembra un auditorium.
Inaugurato il 12 ottobre del 2007 in occasione del 90esimo anniversario delle apparizioni da Tarcisio Bertone, allora Segretario di Stato del Vaticano, l’edificio conta 8633 posti a sedere realizzati su un’area di 40mila metri quadri, che la rende il quarto luogo cattolico più grande al mondo.
Raccomandiamo di scendere al piano inferiore in quanto, periodicamente, ci sono esposizioni legate alla storia di Fátima con ingresso sempre gratuito.
Il Museo Luce e Pace si trova sul lato destro della piazza del santuario, se si guarda la basilica frontalmente.
Si tratta di un museo che in sostanza non è affatto interessante se non per un cimelio che vale mezzo viaggio a Fátima.
In una delle ultime stanze ammiriamo la corona d’oro che nelle cerimonie ufficiali è messsa sul capo dell’immagine di Nostra Signora di Fátima esposta nella Cappella delle Apparizioni.
È realizzata gratuitamente da un gruppo di 12 artigiani di Lisbona. Pesa 1,2kg e contiene 313 perle e 2679 pietre preziose più una cosa importantissima: il proiettile che colpì alla testa Papa Giovanni Paolo II nell’attentato del 1981!
Proiettile che si incastrava perfettamente nell’unico foro rimasto libero della corona.
Altra cosa fondamentale per capire a fondo l’essenza di Fatima è uscire dal santuario e dirigersi verso le case dei pastorelli. Distano circa 1,5km che raccomando di fare rigorosamente a piedi in quanto prima di arrivare alle case si passa per la Via Sacra.
Un rilassante cammino immersi tra gli ulivi dove un angelo ha annunciato ai pastorelli, un anno prima della prima apparizione della Madonna e per tre volte, che l’evento sarebbe capitato.
Ciliegina sulla torta, ragione per cui sarebbe d’obbligo dormire almeno una notte a Fátima per potervi assistere, è la processione delle candele.
Un evento che si celebra tutti i giorni da Pasqua fino alla prima domenica di Avvento e che prevede la recita del rosario alle 21h30 con conseguente giro in processione dell’immagine sacra della Vergine.
In giornate speciali, tipo il 12 maggio, l’intera piazza suole gremirsi di gente in quanto siamo alla vigilia della ricorrenza della prima apparizione.
L’itinerario per conoscere meglio la realtà di Fátima va anche al di là della località stessa.
Nel cuore della capitale Lisbona troviamo la chiesa di San Domenico, luogo in cui nel 1506 ci fu il Massacro di Lisbona.
Oltre 4mila giudei vennero perseguitati, torturati e uccisi in quanto considerati colpevoli di peste, fame e carestia.
Il 13 agosto del 1959 un violento incendio distrusse la chiesa. Venne riaperta al pubblico solo nel 1994 con ancora evidenti tracce dell’incendio.
Al suo interno troviamo esposti metà del fazzoletto usato da Lucia il giorno dell’ultima apparizione della Vergine, il 13 ottobre 1917, e il rosario utilizzato da Jacinta lo stesso giorno.
Infine una tappa andrebbe fatta anche a Coimbra.
Una Coimbra troppo spesso ignorata ma che ritorna protagonista anche questa volta.
Poco dopo il Giardino Botanico è possibile visitare la Casa-Museo di Lucia, accanto al Convento delle Carmelitane dove, a partire dal 1948, Lucia si ritirò per dedicare il resto della propria vita alla preghiera e al sacrificio e dove vi rimase fino al giorno della sua morte, avvenuta nel 2005 all’età di 97 anni.
All’interno è possibile conoscere la sua vita attraverso una serie di oggetti personali.
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1 Comment
è vero, la diversità di esperienze che Fatima offre va ben oltre il suo famoso santuario. Scoprire i musei locali e immergersi nella tradizione artistica e religiosa della regione amplifica davvero il soggiorno. Una tappa imprescindibile per chi desidera comprendere appieno la profondità di questo luogo.